Descrizione
testi di M. Musarra, B. Ferraguzzi e G. Brandozzi
2007, pp. 78, ill. e tavv. a colori, cm 22×22.
Testo in Italiano
Quando sono nate le bevande alcooliche? Forse il giorno dopo l’uomo. Anche nelle Sacre Scritture si parla del vino. E quando hanno avuto origine i distillati di vino? Già nel 3500 a. C. in Mesopotamia esistevano apparecchiature per la distillazione. Altre notizie ci dicono che anche in Cina esisteva nel 2000 a.C. l’arte della distillazione. Nei tempi ai distillati di vino sono stati dati i nomi più disparati anche se affascinanti. Acqua di vita, arzente, brand wine e così via in tutte le lingue parlate. Ma il nome più affascinante è stato “Cognac” , nome sublimale di quel tipo di distillato… L’odierno brandy italiano si fregiava di tale appellativo fino al termine della seconda guerra mondiale, quando dopo lunghe trattative con il Governo doltr’alpe , il termine “cognac” fu riservato solo alla produzione di una determinata zona della Francia, e con la firma del trattato l’Italia rinunciava a tale denominazione per i propri distillati di vino, pur mantenendo per essi un appellativo “straniero” e cioè “brandy”. Tante distillerie locali, riportate nel volume, sono ai più sconosciute anche perché non più esistenti, e ciò rende l’opera di una valenza storica impareggiabile. Impareggiabile perché dalle etichette, e dai contrassegni di stato, si può anche desumere l’evoluzione legislativa e storica dell’epoca. Sigillo reale, reale con fasci, testa di donna o prima repubblica, stella o seconda repubblica, fascetta reale, fascetta repubblica, ecc. ci fanno rivivere i tanti racconti dei nostri nonni e dei nostri padri. Sicuramente gli operatori del settore rimarranno estasiati dalla visione dell’opera. L’ordine di esposizione, la bellezza grafica delle etichette, sicuramente coinvolgerà tutti in una sorta di misticità che sarà anche una esortazione al bere sempre “bene”.





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