Descrizione
testi di M. Belogi, F. Cercone e E. Accardo, a cura di M. Brandozzi
2007, pp. 96, ill. e tavv. a colori, cm 22×22.
Testo in Italiano
Un aspetto importante della Cartografia, di cui costituisce una branca oggetto di studio solo da tempi recenti, è rappresentato dalle vedute prospettiche di città e paesi colti negli aspetti urbanistici essenziali, come per esempio lo sviluppo della cinta muraria, il numero delle porte, gli edifici civili più rappresentativi con le loro torri, il Duomo e le chiese principali con i loro campanili ecc., immagini che hanno per le persone che dimorano nello stesso luogo un forte valore semantico e costituiscono un richiamo immediato di “identificazione”. Le vedute prospettiche si riferiscono non solo a grandi centri, famosi sotto il profilo storico-culturale, ma anche a piccole località che hanno raggiunto, specie nell’ambito del Regno di Napoli, una certa notorietà in particolari settori dell’attività economica, soprattutto in quella allevatoria.
A vederle oggi, queste Tavole raffiguranti le vedute prospettiche di città, profondamente alterate con il trascorrere del tempo degli eventi naturali e dalla mano dell’uomo, sembrano veicolare immagini di mondi lontani ed ideali, assai diverse da quelle delle città odierne, di cui bisogna tener conto perché comunque sono pagine che appartengono ormai al libro della nostra storia. Ad arricchire il nutrito numero di antiche vedute di città d’Abruzzo, anche un’importante collezione di cartografia d’Abruzzo.
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